Storia
La villa apparteneva al casato dei marchesi Monticelli, presente a Ripalta Guerina con vasti possedimenti fin dal secolo XI. La famiglia possedeva anche due palazzi a Crema in via Frecavalli e una grande proprietà a Credera. Dopo alterne vicende, all’erede Luigi Monticelli, di tutte le proprietà accumulate nei secoli dalla famiglia, rimasero solo la villa e i fondi di Ripalta Guerina.
Le precarie condizioni economiche lo costrinsero a vendere alcuni immobili e fondi fino a che, nel 1929, si registra la vendita della villa alla società “Stazione Sperimentale Malattie Infettive del Bestiame”.
Luigi Monticelli si trasferì a Milano, per tornare poi a Ripalta Guerina in povertà, ospite di varie famiglie fino a morire, nel 1946, presso l’ospizio dei poveri di Crema. Trovò sepoltura nel cimitero di Ripalta Guerina.
Arturo Toscanini
Nel frattempo la villa era passata alla “Società Agricola Sagra-Anonima” della quale Arturo Toscanini era il maggiore azionista. Toscanini soggiornò poco in questa villa anche se, nel 1946, in occasione del concerto inaugurale della Scala ricostruita dopo i bombardamenti, vi rimase per circa un mese, per mettere a punto gli spartiti nella quiete della campagna cremasca.
Molti furono invece gli ospiti famosi della villa: artisti, intellettuali, editori amici di famiglia: frequenti i soggiorni della figlia Wally con il marito Emanuele Castelbarco, e con abbastanza frequenza il figlio Walfredo, molto raramente l'altra figlia Wanda; furono ospiti lo scrittore e giornalista Raffaele Calzini, Guido Rocca, figlio del direttore del 'Gazzettino di Venezia' Gino; Fosca Leonardi, moglie del proprietario del 'Corriere della Sera' Crespi; quindi, l'attore Walter Chiari (amico di famiglia) e molti altri.
Nel 1955 si girò nella villa il film “Gli sbandati” per la regia di Francesco Maselli.
La villa oggi
Alla morte di Toscanini i figli vendettero ad acquirenti diversi la casa colonica e l’ala est della villa e quindi il corpo centrale.
Attualmente la villa è sede di un rinomato Ristorante.
Caratteristiche
La villa fu costruita verso la metà del Settecento e l’impianto, nei secoli, non è stato modificato.
Ha una forma quadrata, a due piani, con tetto a spioventi a quattro falde e dotata di un piccolo giardino di forma trapezoidale. È affiancata da un lungo cascinale di servizio.